Come già analizzato in innumerevoli articoli e pubblicazioni, i paesi del Terzo Mondo, e in particolare quelli dell’Africa Subsahariana, dovrebbero essere i territori più fertili per la diffusione delle criptovalute, vista la mancanza di una burocrazia efficiente e la quasi totale assenza dei sistemi bancari tradizionali.

Tuttavia in Nigeria, uno dei più grandi e popolati Stati africani, Bitcoin si sta diffondendo piuttosto lentamente per una tecnologia con simili implicazioni ed opportunità offerte. Zaniba Oiza Adeiza, docente presso la Baze University Abuja, in un intervista a Cointelegraph ha cercato di dare una spiegazione al fenomeno.

Innanzitutto la Nigeria culturalmente è sempre stata lenta ad abbracciare l’innovazione, il che è stato particolarmente evidente negli ultimi anni con la maggior parte delle recenti rivoluzioni tecnologiche. Tale mentalità potrebbe essere attribuita alla mancanza di una classe dirigente cosmopolita, visto che la maggior parte degli individui di spicco tende a lasciare il paese, mentre la restante popolazione è naturalmente poco incline al cambiamento.
In secondo luogo l’attuale elite governante è profondamente corrotta e non permette lo sviluppo del paese, e le risorse tecniche necessarie per abbracciare la rete Bitcoin sono scarse.
In conclusione secondo la Adeiza Bitcoin potrebbe risolvere innumerevoli problemi che affliggono la Nigeria, ma è necessaria una rivoluzione a tutto tondo che parta dal popolo africano, con un abbattimento dei governi corrotti, un rilancio dell’economia e una conseguente attrazione per gli investitori esteri.

L’intervista completa è disponibile su Cointelegraph

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